Dal gennaio del 2022 Cooperativa Azzurra ha avviato con un gruppo di ristoratori del territorio della Valle Camonica e dell’Alto Sebino – il Beersaglio di Costa Volpino, La Peppina di Esine, Aglio e Oglio di Rogno, La Suerte di Gianico e La Cuna del Lac di Angolo – un percorso di confronto sul tema dell’inclusione sociale e dello sviluppo di capacità lavorative per le persone con disabilità.

È nato così il progetto IncludEAT: una rete, con al centro Cooperativa Azzurra, per la ridefinizione e la sperimentazione di percorsi di inclusione supportata dai contesti e dagli educatori dei servizi SFA (Servizio di Formazione all’Autonomia) e CSE (Centro Socio Educativo).

Tutto è partito dall’esigenza di trovare per le persone con disabilità che frequentano la cooperativa, e spesso ancora inserite in un percorso scolastico, dei luoghi di sperimentazione delle proprie autonomie sociali in contesti diversi da quelli sperimentati nei vari servizi di Azzurra: luoghi plurimi, diffusi e più vicini ai loro contesti di vita per permettere maggiore autonomia e di mettersi alla prova attivamente nelle comunità di appartenenza. Un’altra sfida è stata quella di ridefinire le attività dei servizi alla disabilità della cooperativa in modo da dare maggiore continuità alla transizione dai percorsi scolastici dei ragazzi, che nel 75% dei casi sono svolti presso l’Istituto Superiore Olivelli Putelli di Darfo Boario Terme con indirizzo “ristorazione”.

Per rendere possibile tutto ciò si è passati da una logica di attivazione di singole realtà alla creazione di un network di imprese con le quali condividere percorsi di formazione, addestramento e accoglienza di tirocini. Una rete con cui promuovere una più radicale e incisiva cultura dell’inclusione attraverso il pieno coinvolgimento delle attività del territorio, passate da mere realtà ospitanti di progetti già precostruiti a co-protagoniste e parte attiva di percorsi sociali.

Il lavoro di co-progettazione, infatti, ha permesso alle attività coinvolte di individuare, o co-costruire, spazi di integrazione adatti alle caratteristiche degli utenti dei servizi di Azzurra, ma al tempo stesso confacenti alle proprie esigenze aziendali e alle proprie peculiarità. In questo modo è stato possibile intercettare il crescente interesse che le imprese dimostrano verso i temi della responsabilità sociale favorendo una partecipazione pro-attiva.

Ecco allora che con il Beersaglio di Costa Volpino, La Peppina di Esine, Aglio e Oglio di Rogno e La Cuna del Lac di Angolo si sono definiti dei progetti che stanno coinvolgendo alcune persone con disabilità con la valutazione e lo sviluppo nel tempo di capacità, e l’individuazione di compiti e percorsi nelle realtà di ristorazione. Si stanno raccogliendo dati, punti di forza e criticità e si sta lavorando per definire sempre meglio e in maniera più efficace questi percorsi.

L’obiettivo di questa fase sperimentale è quello di aumentare le opportunità di inserimento con la creazione di un modello replicabile (eventualmente non solo nell’ambito della ristorazione) che permetta inserimenti capillari sul territorio, percorsi e mansioni adatti ai ragazzi e in continuità coi percorsi scolastici, che dia loro la possibilità di relazionarsi costantemente con molte persone.

E al contempo che dia modo a Cooperativa Azzurra e alle realtà imprenditoriali più sensibili di promuovere in maniera diffusa e sempre più efficace una cultura dell’inclusione.

Dopo queste prime sperimentazioni la volontà è quella di iniziare a raccontare il progetto IncludEAT con la voce di chi lo sta vivendo: le persone con disabilità, i ristoratori e gli operatori dei servizi della cooperativa. Nei prossimi mesi, tramite i social e alcuni eventi, sarà raccontata diffusamente questa opportunità e come sarà possibile esserne coinvolti.

Il progetto IncludEAT è stato realizzato grazie al contributo di Valle Camonica Servizi.
Si ringrazia inoltre Roberto Fedriga di Reach Srl per l’ospitalità e la partecipazione attiva.

IL LOGO
Nel logo del progetto IncludEAT c’è una persona nascosta in un simbolo che rimanda un po’ alla rosa camuna, forte richiamo al territorio dove nasce il progetto. Il segno della “V”, come “Va bene”, è completato con le posate. La testa dell’omino non è regolare, perché non esistono teste “regolari” e, in un mondo dove tutti siamo diversi, ognuno ci si può riconoscere.

[Il logo è stato realizzato da Match BCA all’interno dell’incubatore Reach Marketing Strategico]

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